Matilde era viva. Purtroppo, terribilmente malconcia.
Ricordo che una volta, passeggiando, la vidi ferma all'altro lato della strada, di fronte a me, oltre la carreggiata. Era pallida, molto pallida. A causa del suo pallore, quasi non la riconoscevo. Ferma, immobile, come se stesse aspettando, era lì, davanti ai miei occhi.
Mi avvicinai. Avevo troppa voglia di parlarle.
Più muovevo verso lei e più nitidi i dettagli diventavano.
Era in lacrime, pallida, ferma sul ciglio di una strada. Immobile. In piedi.
Piangeva senza tenere il viso fra le mani.
Piangeva a dirotto, tenendo la testa dritta davanti a sè, a dimostrare che non aveva paura a mostrarsi debole.
Piangeva in un modo davvero insolito.
Nel frattempo, avanzavo, attraversando la carreggiata. La vedevo sempre meglio.
Era bellissima, nonostante il pallore.
Riconobbi che non era Matilde, e mi investirono pochi istanti dopo.
Nessun commento:
Posta un commento