Quando ciò che ho intorno si muove più in fretta di quanto posso sopportare, quando il dolore provocato da questi cambiamenti diventa insostenibile e quando tutto sembra andare così di merda da renderlo irreale, io inizio a costruire qualcosa che mi faccia sentire ovattato.
Inizio a crearmi un universo parallelo, in parte fittizio, in parte assordante ma dannatamente reale.
Sono una persona che per sopravvivere ha bisogno di un computer, di una tazza di caffè e di una grossa mole di lavoro da sbrigare: è per questo che io sono ancora viva, per lavorare.
Un effetto collaterale nel crearsi un mondo parallelo è, appunto, la sensazione del sentire ovattato.
Io me ne accorgo subito quando mi sono allontanato da quello che voi vivete mentre vi muovete e parlate e interagite gli uni con gli altri intorno a me: me ne accorgo perché inizio a non sentire più i discorsi, mentre dico "sì, certo", e poi chiedo di ripetere; me ne accorgo perché non riesco nemmeno più a mettere a fuoco le immagini, sono decisamente troppo troppo veloci per me.
Quando non ho bisogno di pensare, o non voglio farlo, perché altrimenti decido di non alzarmi dal letto, decido di lavorare.
Quando non ho un lavoro, faccio di tutto per ottenerne uno, più di uno, quanto basta per lasciarmi una quantità di tempo libera per dormire 6 ore a notte e svegliarmi già stanca, con il solo pensiero di tutto quello che ancora ho da fare. Lavorare mi piace, mi fa sentire importante, utile, sana.
Ho bisogno di fare qualcosa in modo accettabile, perché fare qualcosa bene è chiedere già troppo.
Bene: per farlo mi butto anima e corpo nel lavoro: più ne ho, più probabilità ho di non fallire.
Farei volentieri lo stesso con le relazioni, ma se ne avessi più di una sarei automaticamente una puttana.
E' molto peculiare l'indecisione di genere che traspare dal "mi faccia sentire ovattato" e dal typo "mi sono allontano". In ogni caso, il comportamento delle funzioni sull'intervallo (0,1) raramente risente delle peculiarità in un intorno del punto "troia" x=2.
RispondiEliminaDevo correggerti: "mi faccia sentire ovattato" non è un'indecisione di genere.
EliminaSentire -> udire, e quindi "ovattato" è solo un effetto sonoro.
Per il resto, io e te non siamo poi così diversi come abbiamo sempre creduto.