Negli ultimi dodici mesi, rispetto alla mia media, sono scappata tantissime volte dalla mia stessa vita: ho aspettato per ore aerei e altrettante le ho sprecate su treni sporchi che si portavano via con sé un po' di me.
La speranza? Tornare diversa, migliore rispetto ai frammenti di me che volevo lasciarmi dietro, peggiore di quello che sarò dopo la prossima fuga.
Cos'è cambiato in me a seguito delle mie scappatelle? Tantissime cose, fra le più importanti sicuramente:
– non avere freddo se ci sono trenta gradi;
– riconoscere quali sono le cose davvero belle della vita.
Cosa mi piacerebbe apprendere questa volta? La capacità di auto-infondermi altissime dosi di zen, di non scompormi mai di fronte al dolore e di non perdere mai di vista che "i tre grandi elementi essenziali alla felicità in questa vita sono qualcosa da fare, qualcosa da amare, e qualcosa da sperare." (Joseph Addison)
– Secondo me tu hai paura di essere felice, Charlie Brown. Non pensi che la felicità ti farebbe bene?
– Non lo so. Quali sono gli effetti collaterali?
"La più grande vendetta è la felicità: niente manda in bestia le persone più che vederti fare una fottuta bella risata." (Chuck Palahniuk)
E questa, la dedico a te:
"Non ci può essere felicità se le cose in cui crediamo sono diverse dalle cose che facciamo."
(Freya Stark)
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