C'è chi scrive per bisogno, chi scrive per hobby.
C'è chi scrive con l'intento di costruire un mondo migliore di questo, al fine di darsi una speranza con cui animare il proprio risveglio al mattino, pensando che le cose non fanno così schifo per tutti, come per lui.
C'è chi scrive animato dallo stesso bisogno, tramutando la sua necessità di sentirsi meglio nella costruzione di un mondo in cui le speranze sono sparite da tempo. Solo per sentirsi meno solo nella casa di dolore in cui vive, oppure per sentirsi migliore al pensiero che c'è chi sta peggio di lui. Anche se per soddisfare quest'ultima parte, non è spesso necessario inventare una storia.
C'è chi crea questi universi paralleli solo per sentirsi potente, per poter avere pieno controllo di vita e morte, desolazione e gioia, di tutto coloro che li abitano.
C'è chi necessita di espedienti narrativi perché ha un disperato bisogno di dire qualcosa. Qualcosa di vero, qualcosa di pieno. Qualcosa che verrebbe sminuito se raccontato a voce, qualcosa che diventa motivo di riflessione solo se letto, solo con la giusta musica di sottofondo.
C'è chi scrive per sfogo, per incanalare la rabbia in un modo più "sano" che andare in giro a distruggere tutto quello che ha costruito.
C'è chi scrive per condividere una gioia, una notizia, per poter far passare una bella mezz'ora a chi legge.
Io non so perché scrivo. Scrivo e basta.
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