Ansia. Sto morendo immensamente di ansia.
Fra nove ore mi devo incamminare, mesta mesta, verso l'aereoporto.
Ho l'ansia perché non so se mi faranno storie sulle dimensioni del bagaglio a mano, che supera di due centimetri in altezza il massimo consentito dalla compagnia aerea. Mi sono accertata di rientrare nei limiti di peso, di larghezza e profondità, ma l'altezza, eh, l'altezza è quello che mi ha sempre fottuta.
Ho l'ansia perché non so quello che mi aspetta. Ho l'ansia perché al solo pensiero che dovrò aprire la bocca per parlare una lingua che non mi appartiene più, mi cago letteralmente nelle mutande. Ho l'ansia perché rivedrò una persona che non vedo da una vita e che muoio letteralmente dalla voglia di vedere.
E' un'ansia che andrà via una volta che avrò messo piede in terra straniera, lo so; andrà via perché non potrà essere altrimenti, perché il bisogno fa l'uomo ingegnoso, figurati la donna!; andrà via perché dovrò vivere intensamente quei dodici giorni da sola in mezzo a tutto quello che non mi è familiare e arrivare sana e salva fino alla fine; andrà via perché io me ne voglio andare e questa è l'occasione che mi farà capire DOVE CAZZO VOGLIO ANDARE!!!
Ho chiesto la tesi a quel professore di cui a qualcuno ho parlato.
Bene.
Ho ricevuto un no.
Già.
Va beh, mi ha detto che è oberato di lavoro, che fa il prorettore, che c'ha i dottorandi, i cazzi e i mazzi e come dicevo alla Fra, i frizzi e i sollazzi!, e quindi non può seguirmi nemmeno se resto in Italia.
La cosa che più mi fa deprimere/incazzare/demordia (che bell'anagramma!) è che lui è l'unico a Pisa che si occupa del settore in cui io volevo scrivere la tesi.
Adesso ho contattato un altro professore noto per avere un indirizzo mail con la stessa profondità di un pozzo nero: tu gli scrivi e forse, ripeto forse, gli africani dall'altro lato la leggeranno nel duemilamai per poi non risponderti. Ecco, a quest'uomo ho dato l'opportunità di essere il mio relatore e ha tempo entro domenica per farmi capire che forse ce la può fare a cagare le persone.
Se anche lui dovesse deludermi, sono davvero nella merda perché oltre a non avere un relatore che mi mandi all'estero, NON HO UN RELATORE. Non voglio davvero pensare alla possibilità di scegliere un professore e fare la tesi su un argomento di cui non me ne importa uno stracacatissimo cazzo.
Adesso vado a cena, mi ricordo che in fondo io sono una persona fortunata nella sfortuna, torno a casa e mi metto a pensare ad una terza scelta.
E' sempre meglio avere un piano di riserva al piano di riserva.
E poi ci sei tu che mi metti ansia, che ti intrufoli nei miei sogni e li distruggi senza alcun pudore. Tu, che sei la persona più azzeccata nel momento più sbagliato. Tu, che metti addosso un sacco d'ansia. Tu, che priodoco!
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