Sprechiamo la maggior parte del nostro tempo a rincorrere persone che non meritano un decimo di quel che diamo. Sperperiamo energie, soldi, lacrime, progetti dietro la cosa più sbagliata su cui si possa investire.
E' come se le persone giuste, quelle leali e sincere, quelle che ci vogliono bene da morire, non meritassero niente di quello che siamo in grado di offrire, altrimenti sarebbe tutto troppo bello e pienamente corrisposto e non avremmo nulla di cui lamentarci. Preferiamo inseguire per anni, decenni, il nostro vacuo ideale di felicità, senza davvero sapere cos'è e dove possiamo trovarlo.
Eppure tutti vogliono essere felici, persino coloro che passano tutto il tempo a piangersi addosso e a frignare con l'amico che cercano solo quando sono soli e gli fa comodo la presenza di un'altra persona. Ma lamentarsi, autocompatirsi e farsi compatire è così stimolante!
Vogliono essere felici anche coloro che hanno davvero fame d'amore, che ne hanno bisogno più degli altri per colmare quanto di più caro è venuto a mancare. Eppure anch'essi continuano a fare soltanto l'unica cosa che meglio gli riesce.
Anche io voglio essere felice ma sono così idiota che mi ostino ad aspettare alla finestra, quando non c'è palesemente niente da aspettare. Mo' la chiudo va', ché fuori fa freddo.
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