Monica dormiva su quel letto ormai spoglio. Lui la guardava nervosamente fumando la quinta sigaretta dell'ultima ora. Trascinava avanti e indietro la sua pesante carcassa umana, piena di niente, avanti e indietro lungo la stanza aspirando colossali boccate di fumo nero. Le mani sporche di grasso, di rabbia e di merda. La faccia che crollava sotto lo stesso peso dell'avarizia.
"Ci sono innumerevoli modi di essere felici. Ci sono innumerevoli modi di essere infelici. Nessuno di questi potrai mai conoscerlo da un banale scritto."
I ricci capelli neri le cadevano sulle spalle mentre a pancia in giù poteva godere delle tre ore di sonno che la vita le concede ogni giorno. Lui la guardava e si sentiva perso. Su e giù per quelle scale, su e giù per i piani del palazzo, indeciso se lanciarsi o tornare a letto ancora una volta, in quel letto ad ore che mai potrà davvero soddisfarlo.
"Mi dispiace ma non sono fatta per amarti, solo per possederti, distruggerti, strapparti l'anima e giudicarti. Mai cambierai ai miei occhi, qualunque cosa tu faccia."
Avanti e indietro nervosamente e Monica continuava ad essere per lui irrimediabilmente bella e irrimediabilmente sbagliata.
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