giovedì, aprile 30, 2015

Puuung

Inesorabilmente distanti.
Anaffettivi, metodici, freddi, sbrigativi, superficiali, disattenti, schematici, meccanici, sintetici, cortesi.
Siamo ciò che non avrei mai pensato diventassimo: assenti, superflui, l'uno per l'altra; dal volersi all'evitarsi.
"Il tempo non fa il suo dovere e a volte peggiora le cose..."


Io amo tutto ciò che ora non siamo.

martedì, aprile 28, 2015

Un po' nuovo, un po' vecchio

Negli ultimi dodici mesi, rispetto alla mia media, sono scappata tantissime volte dalla mia stessa vita: ho aspettato per ore aerei e altrettante le ho sprecate su treni sporchi che si portavano via con sé un po' di me.
La speranza? Tornare diversa, migliore rispetto ai frammenti di me che volevo lasciarmi dietro, peggiore di quello che sarò dopo la prossima fuga.
Cos'è cambiato in me a seguito delle mie scappatelle? Tantissime cose, fra le più importanti sicuramente: 
  – non avere freddo se ci sono trenta gradi; 
  – riconoscere quali sono le cose davvero belle della vita.

Cosa mi piacerebbe apprendere questa volta? La capacità di auto-infondermi altissime dosi di zen, di non scompormi mai di fronte al dolore e di non perdere mai di vista che "i tre grandi elementi essenziali alla felicità in questa vita sono qualcosa da fare, qualcosa da amare, e qualcosa da sperare." (Joseph Addison)

– Secondo me tu hai paura di essere felice, Charlie Brown. Non pensi che la felicità ti farebbe bene?
– Non lo so. Quali sono gli effetti collaterali?


"La più grande vendetta è la felicità: niente manda in bestia le persone più che vederti fare una fottuta bella risata." (Chuck Palahniuk)

E questa, la dedico a te:
"Non ci può essere felicità se le cose in cui crediamo sono diverse dalle cose che facciamo."
(Freya Stark)

lunedì, aprile 27, 2015

Wanna Be Jarvis

Un sette in pagella, questo è quello che sono, quello che valgo.
Poco più della sufficienza, nel limbo dei mediocri, poco meno che valida.

Abbastanza, la parola che riempie le mie giornate, insieme a mai e sempre.
Non provo un sentimento abbastanza forte per te.
Sei sempre così ottimista, fiduciosa e paziente.
Non ti arrendi mai.
Non mi sono mai sentita abbastanza per te, perché non sono abbastanza.
Non è perché sono troppo riccia, troppo bassa, troppo sensibile, troppo intelligente. È che non sono abbastanza fredda, stronza, silenziosa, distante.
Con me è tutto meglio, il sesso, il dialogo, le cose condivise. Ma non sono abbastanza. Mi manca qualcosa, quel difetto che ogni giorno vedi in me. Forse è il nome, forse è la lealtà oppure semplicemente che non sono lei.
"Probabilmente è colpa del tempo, era presto", ma non credo sia vero. E anche se fosse, ora è il momento giusto? Esiste davvero un momento giusto?

Come un disco rotto, pezzi contro il muro, frantumato, con le tracce che non saranno mai più sincrone a suonare sullo stesso dispositivo. Come un disco che va riacquistato, nuovo, immacolato, e trattato con cura; inserito in un altro stereo, affinché possiamo tutti udire di nuovo quelle melodie, riprodotte da un'altra fonte e incise su un'altra sorgente. Nuovo, tutto candidamente nuovo.

Come quel sette in pagella circondato da otto e nove, solo in un posto che non è il suo, solo nella sensazione del "non essere abbastanza".
E se la pazienza, i sorrisi, le lacrime, il cuore, il cervello, il sesso, l'aria e gli sguardi non bastano allora è vero, non sono abbastanza.

Alla fine dell'anno avevo tutti otto, nove e paio di dieci. Ce l'ho fatta una volta ad essere quello che voi avete sempre voluto da me. Ce l'ho fatta una volta, quando remando contro la corrente delle voci di tutti che mi dicevano "non è possibile finire per giugno, il progetto e la scrittura della tesi", ad essere quello che io ho sempre voluto da me. Ce l'ho fatta anche quando in extremis ho vinto la gara contro quello che posso essere, che posso dare e posso avere, ottenendo il mio primo 30L.
Ce l'ho fatta diverse volte, con piccole stupide conquiste, superando grandi dolori e perdendo grandi gioie, posso farcela anche stavolta ad essere un po' un supereroe.

martedì, aprile 21, 2015

About Today


Today you were far away
and I didn't ask you why

What could I say
I was far away
You just walked away
and I just watched you
What could I say


How close am I to losing you

Tonight you just close your eyes
and I just watch you
slip away


How close am I to losing you

Hey, are you awake
Yeah I'm right here
Well can I ask you about today


How close am I to losing you
How close am I to losing

lunedì, aprile 20, 2015

Ma non è questo il giorno

Un giorno saremo una coppia normale, una come tante altre.
Una coppia che si sveglierà accanto ogni giorno e darà per scontata la presenza dell'altro; una coppia che dirà "ti amo" almeno tre volte al giorno, con la stessa frequenza dei pasti; una coppia che si perderà dietro le cose mai dette, dietro i dispiaceri di cose fatte male, dietro la consapevolezza di non essere forte abbastanza perché amore è forza.

Ma non è questo il giorno. Oggi ci sei, domani chissà. Ed è proprio per questo che sarebbe folle non viverti adesso. Spogliati di ciò che non ti serve e viaggia leggero, il resto può aspettare fuori da questa storia.

giovedì, aprile 09, 2015

Mark Lanegan

Il ricordo di te più bello che porterò sempre con me si materializza in una macchina bianca che sfreccia su una statale immersa nel verde, le voci e le risate, noi che cantiamo le nostre canzoni all'unisono, sentirti addosso impregnare i miei vestiti pur restando lì accanto, i baci e le carezze, il tramonto e il mare sotto di noi.