mercoledì, maggio 27, 2015

Leggi di un rapporto

La felicità di una coppia eterosessuale è funzione monotona crescente nella frequenza settimanale degli orgasmi della donna.

giovedì, maggio 21, 2015

Indagatore dell'incubo

Il cuore di una donna è misterioso e si nutre di sfumature invisibili al nostro occhio.
Quello di un uomo, invece, è primitivo e famelico. Divora quello che gli serve e poi lascia le carcasse delle sue prede alla mercé degli sciacalli. - See more at: http://www.ululatisolitari.com/2015/03/cuore-di-dylan-dog.html#sthash.iBdA76EY.dpuf
"Nessuno sa rendere bella una donna come un uomo innamorato." (Dylan Dog Albo 147 - Polvere di stelle)

"Se ne andò così. Avrei voluto che mi dicesse dell'altro, ma ero io che avrei dovuto fare qualcosa per lei. E non sapevo cosa." (Dylan Dog Gigante 3 - Marionette)


"Tu e lei vivrete per sempre felici e contenti come nelle fiabe? Io non credo. Quello che succederà è che starete insieme qualche tempo. Andrete al cinema, al ristorante, farete l'amore, passeggerete nel parco, progetterete una vita insieme. Poi, le cose cambieranno: tu smetterai di parlarle, tornerai a immergerti nel tuo mondo, la lascerai sola. Alla fine, lei ti abbandonerà, ma non prima che tu le abbia spezzato il cuore in maniera lenta e dolorosa. [...] Il cuore di una donna è misterioso e si nutre di sfumature invisibili al nostro occhio. Quello di un uomo, invece, è primitivo e famelico. Divora quello che gli serve e poi lascia le carcasse delle sue prede alla mercé degli sciacalli." (Dylan Dog Albo 342 - Il cuore degli uomini)


"Forse hai ragione tu: quando succede una tragedia, piangerci o riderci sopra è lo stesso, tanto ormai è successa..." (Dylan Dog)

"Se dovessi dar retta alla ragione, una simile ipotesi mi farebbe solo ridere... Ma il guaio è che, quasi sempre, dò retta invece al cuore... E il cuore ha bisogno di fiabe..." (Dylan Dog)

"Io non ti amo. Non nel modo in cui credevo. Non nella maniera in cui ti ho lasciato credere. Io amo per essere amato. Amo per guadagnare l'amore. È l'unico modo che conosco per farlo." (Dylan Dog)
Io non ti amo. Non nel modo in cui credevo. Non nella maniera in cui ti ho lasciato credere. Io amo per essere amato. Amo per guadagnare l'amore. È l'unico modo che conosco per farlo. - See more at: http://www.ululatisolitari.com/2015/03/cuore-di-dylan-dog.html#sthash.iBdA76EY.dpuf
Io non ti amo. Non nel modo in cui credevo. Non nella maniera in cui ti ho lasciato credere. Io amo per essere amato. Amo per guadagnare l'amore. È l'unico modo che conosco per farlo. - See more at: http://www.ululatisolitari.com/2015/03/cuore-di-dylan-dog.html#sthash.iBdA76EY.dpuf


Io non ti amo. Non nel modo in cui credevo. Non nella maniera in cui ti ho lasciato credere. Io amo per essere amato. Amo per guadagnare l'amore. È l'unico modo che conosco per farlo. - See more at: http://www.ululatisolitari.com/2015/03/cuore-di-dylan-dog.html#sthash.iBdA76EY.dpuf
Io non ti amo. Non nel modo in cui credevo. Non nella maniera in cui ti ho lasciato credere. Io amo per essere amato. Amo per guadagnare l'amore. È l'unico modo che conosco per farlo. - See more at: http://www.ululatisolitari.com/2015/03/cuore-di-dylan-dog.html#sthash.iBdA76EY.dpuf
"Volevo annegare le frustrazioni nell'alcool ma mi è stato impossibile. Al pub c'è un cartello che dice: "chi beve per dimenticare è pregato di pagare prima". (Groucho)

"Ho conosciuto anche persone felici. Un mio amico era al settimo cielo. Poi è caduto e si è sfracellato." (Groucho)

"Scriverò il libro più breve del mondo: "Quello che gli uomini sanno delle donne". Intanto tu potresti scrivere il libro più lungo del mondo: "Quello che le donne credono di sapere sugli uomini"." (Groucho)

mercoledì, maggio 20, 2015

Crisi di panico


Tienimi la mano, stringimela forte perché in questo burrone non voglio cadere né ora né mai.
Enormi onde di un mare incazzato quanto me si infrangono sugli scogli sottostanti. Un piede in fallo, un solo piede in fallo mi sta costando caro, troppo caro.
"Non provare a lasciarmi, sai?!"
Chiudo gli occhi e ascolto il rumore dell'acqua che mi sta costando una crisi di panico. Non riesco a respirare, la faccia schiacchiata contro le pietre che mi graffiano le guance, lo sterno che non riesce ad allargarsi per paura di uccidermi a causa dell'eccessivo movimento. E tu non puoi tenermi aggrappata a questa vita ancora a lungo.
Peso troppo, peso come un macigno, come quegli enormi scogli sotto di me; pesa la mia angoscia, il mio bisogno di vivere; pesa la mia paura di diventare marmellata per pesci, la mia stupida ingenuità. Un piede in fallo, un solo piede in fallo.
Avrei dovuto guardare a terra, come faccio di solito, invece che guardare per aria. Stupida! Stupida! Povera stupida!
Fossi credente penserei che morire in mare sia come raggiungere direttamente Dio: blu come la sua illusione, bianco come la sua schiuma, potrebbe essere la Madonna anche se chiaramente non lo è.
"Ommioddio, ti ringrazio!"
Due persone compaiono dietro di te, due uomini bruciati dal sole, con delle foltissime barbe grigie e delle mani enormi.
"Sei salva, Bi; siamo salve, Bi!"

Fortunatamente tutto questo non è mai successo ed io sto nuotando da sola, serena, senza nessuna crisi di panico.

domenica, maggio 17, 2015

Run, baby, run!

Non capirò mai perché due persone che si vogliono sprechino la maggior parte del loro tempo a rincorrersi, anziché raggiungersi.

sabato, maggio 16, 2015

Diciassette anni

Previous: Questione di smalto

Monica ripensa ancora alla sua prima notte di sesso. O d'amore, diranno i nostalgici romantici.
Aveva quasi diciassette anni e un fidanzatino che adorava: era bello, alto, con i capelli ricci e un fratello gemello.
La sua prima volta è stata fredda, come un cubetto di ghiaccio poggiato sulla colonna vertebrale; dura, come un pavimento di marmo bianco e costoso; eppure se la ricorda come fosse avvenuta ieri, come un candido sorriso di un estraneo, come una tazza di cioccolata calda nelle giornate di pioggia.

La radio suonava qualcosa di altamente improbabile, una canzone degli anni ottanta rispolverata da una rubrica giornaliera della sua stazione radio preferita. Donatella Rettore vocalizzava del suo cobra mentre lui le chiedeva se era pronta.
"Te la senti? Possiamo non farlo, se non vuoi", mentre lei audace pensava a come sarebbe stato avere lì sopra di lei anche Francesco, l'identico gemello.
"No, voglio tantissimo, non ti preoccupare."
Non ci furono grida, né di dolore né di piacere, non ci fu sangue né sperma. Ci furono solo tantissime ingiustificate lacrime.

Quella prima volta, ogni tanto quasi le manca.
L'amore è stato un sentimento che non ha potuto più permettersi dall'anno successivo. Troppo ingombrante, ingestibile, difficile, doloroso, ipocrita, vulnerabile, precario.

"L'amore è una cosa che ho sempre voluto evitare. Mi rende debole, eppure ci crederesti mai?"
Il professore la guardava, seminuda e incredibilmente bella con quella maglietta dallo scollo a barca. Cos'avrà fatto ai capelli? Sembra più leonessa.
"L'amore non è una cosa da deboli, però. Secondo me, dovrebbe essere riservato solo alle persone forti, come te", disse passandole la sigaretta appena accesa. "A tutte e sole quelle persone che non lo getteranno in pasto ai cani per via di uno stupido screzio, che non lo lasceranno morire soffocato, schiacciato sotto pesantissimi silenzi. L'amore è sottovalutato, al giorno d'oggi tutti credono di avere il diritto di dire di amare qualcuno, di iniziare una relazione e continuare a non fare la differenziata quando cestinano il tutto dopo poco."
"Quando è stata l'ultima volta che hai amato qualcuna?"
Non poteva davvero rispondere a questa domanda. Lei è il suo ultimo amore ma lui non è abbastanza forte da potersi fregiare del titolo di innamorato.
"Nemmeno me lo ricordo. Forse facevo il dottorato. Non lo so, Monica, non è importante", si riprese la sigaretta e inspirò forte. "E tu?"
"Avevo diciassette anni."

Next: Non sono innamorata di te, ricordatelo

lunedì, maggio 11, 2015

Grisù


La visione della vita e la conseguente sua interpretazione fonda le basi su una struttura gerarchica di priorità: la famiglia, il lavoro, il successo, i soldi, l'amore, l'amicizia. Ognuno, un po' come le fregnacce sull'animale guida o totem, è guidato nel suo vissuto da una di esse, non per forza inclusa nello striminzito elenco.

La priorità totem, o anche solo la struttura che giace più in basso, solitamente cambia col passare degli anni perché il suo insediamento è frutto di maturazione o marciume che ognuno di noi affronta ogni giorno, assimila e interiorizza per cambiare  un pochino la propria visione delle cose.

Se la tua priorità non è mai cambiata da quando avevi diciotto anni, o sei un consolidato temerario che ha sempre saputo quello che voleva dal tempo concesso, o sei un irriducibile idiota.

Io, nel dubbio, voglio fare il pompiere.