giovedì, ottobre 27, 2016

Where you lead

-5


Wanting you the way I do
I only want to be with you
And I would go to the ends of the earth
'Cause, darling, to me that's what you're worth

Where you lead, I will follow
Anywhere that you tell me to
If you need, you need me to be with you
I will follow where you lead

If you're out on the road
Feeling lonely and so cold
All you have to do is call my name
And I'll be there on the next train

Where you lead, I will follow
Anywhere that you tell me to
If you need, you need me to be with you
I will follow where you lead

I always wanted a real home with flowers on the window sill
But if you want to live in New York City, honey, you know I will
I never thought I could get satisfaction from just one man
But, if anyone could keep me happy, you're the one who can

And where you lead, I will follow
Anywhere that you tell me to
If you need, you need me to be with you
I will follow where you lead

lunedì, ottobre 03, 2016

Perle di saggezza n. 2

"La bellezza è relativa. Alcuni credono che hai la donna più bella quando tutti si girano a guardarla. Io credo che ce l'hai quando non sei più tu a guardare le altre."
(Charles Bukowski)

giovedì, settembre 15, 2016

Il comico

Ogni tanto mi sento come presa alla sprovvista da un temporale mentre sono fuori a fare una passeggiata. Una nuvola dopo l'altra, il cielo cambia, il sole sparisce e piove fortissimo, così, all'improvviso. Mi accascio, triste e desolata con le spalle contro un muro, mi siedo in terra perché ormai sono talmente fradicia che lo sporco del marciapiede addosso a me nemmeno si noterà, sola e triste. E non smette di piovere finché non ti siedi accanto a me e con i tuoi occhi grandi mi guardi e mi sorridi, come se non avessi motivo di star lì a frignare, come se non capissi perché sono così abbattuta, come se fuori nemmeno piovesse. In quel momento, quando sei seduto accanto a me non c'è più sporco di fango, non ci sono piedi bagnati e occhi tristi, non ci sono pozzanghere e io mi sento un po' matta ma fuori c'è il sole e io non capisco.
Ma non importa.

Vuoi sederti accanto a me?


Voglio farvi una confessione.
Mi piace Cesare Cremonini.
Ecco, l'ho scritto.

lunedì, settembre 12, 2016

Due bacheche

Io sto bene, senza di te un po' meno lo ammetto ma sto bene, sto bene per te.
Non reggo benissimo la distanza ma come ti dissi tempo addietro se dovessi scegliere fra un tempo limitato, finito, senza di te e una vita intera, la mia decisione per quanto mi riguarda è più che ovvia; e voglio prendermi tutto, il bene e il male, le crisi e i problemi, le gelosie e i fraintendimenti perché con te tutto sembra diverso da come lo vedevo prima. I problemi diventano grigi e piccoli, con un nome e un libretto di istruzioni allegato per una semplice e veloce risoluzione. Le piccole gioie di ogni giorno, invece, al contrario di come vengono appellate diventano brillanti, colorate e piene, piene al punto che riempiono tutto intorno del loro splendore. Che poi andiamo, è passato solo un giorno!
La tua scrittura sembra quella di un bambino di cinque anni, mi fa troppo sorridere! Guardo i bigliettini in fila, tutti lì in ordine cronologico uno dietro l'altro, da sinistra verso destra, infilzati con uno spillo sulla mia nuova bacheca; li guardo per riacquisire la forza che mi caratterizza da sempre e che ora in parte è custodita al sicuro dentro il tuo cuore, per averla a portata di mano tutte le volte che la mia dovesse venire a mancare con la consapevolezza che me la saprai donare sempre al momento giusto, lasciando sprigionare tutto il suo colore rosso vivo con intensità maggiore rispetto a quella che possedeva il giorno in cui l'ho affidata alle tue cure.
Sì, ora ho due bacheche perché una non bastava più e quando si cresce si moltiplicano un po' tutte le cose, non solo gli anni; si moltiplicano gli impegni, le cose da pagare e quelle da ricordare; si moltiplicano anche i dolcissimi bigliettini intrisi dei pensieri più disparati, dalle frasi delle canzoni alle dichiarazioni d'amore per finire alle richieste di perdono per gli errori più goffi.
La prima bacheca mi lega al mondo terreno, con tutto quello che vorrei volentieri dimenticare, non fare; la seconda custodisce i ritagli del nostro incantevole universo. E' proprio grazie a questi piccoli, invisibili ma fondamentali gesti che trascorrono i giorni sempre uguali dell'alzarsi alle otto del mattino, lavorare otto ore ed essere al campo poco dopo le otto di sera, senza essere uguali per niente!; sono i nostri quotidiani gesti d'amore che lasciano scivolare troppo velocemente i giorni, gli stessi giorni di cui non basterebbero il doppio delle ore di cui sono composti per poter fare anche solo la metà delle cose che abbiamo in mente di fare.
Il tempo con te è relativo e spesso guardando i tuoi biglietti, chiudendo gli occhi, mi sembra di poter vedere lo stesso bambino che seduto al tavolo della cucina scrive su quell'enorme quaderno bianco ormai pieno degli stessi geroglifici che ho a mente, la lezione d'italiano per casa; alza la testa e sorride con quei denti troppo grandi, quella carnagione troppo chiara e quegli enormi, disarmanti occhi troppo verdi.

venerdì, settembre 09, 2016

Un pensiero di John Holmes

"Le rosse a letto sono bravissime ma tendono a fissarsi su qualcosa e a diventare intrattabili, dev'essere qualcosa di genetico. Stando alle mie esperienze, non c'è donna più pazza di una coi capelli rossi. Su quali siano le più sfrenate, propendo per le italiane. A letto sono le più irruente e le più porche. Anzi, credo che il letto sia l'unico posto in cui vogliano stare."

(John Holmes, "Re del porno: l'autobiografia del più grande attore hard")

martedì, settembre 06, 2016

Cornelio


Pullula d'amore, cuore del tuo cuore sarò 
Mordi le lenzuola e piangi con la luna.
Aaah, aaah, oh.

Si, cominci sempre tu a farmi ridere,
sogno di rimanerti accanto e di non muovermi mai più.
Aaah, aaah.
Si, sicuramente meglio, sarà meglio giocare 
Sogno di rimanerti accanto e di non muovermi mai più.

Giochi, ridi e ti allontani da me su quella giostra che a me fa paura.

Pullula d'amore, cuore del tuo cuore sarò.
Mordi le lenzuola e piangi con la luna.

Sogno di rimanerti accanto e di conoscerti meglio per non soffrir mai più.
Sogno di rimanerti accanto e poi svegliarmi ricco come ti svegli tu.
Sogno di rimanerti accanto e di conoscerti meglio per non soffrir mai più.
Sogno di rimanerti accanto e di svegliarmi ricco come ti svegli tu.

Pullula d'amore, cuore del tuo cuore sarò.
Pullula d'amore, cuore del tuo cuore sarò.

giovedì, settembre 01, 2016

32 denti

Perché, con te, questa è diventata la mia vita:
uno spensierato sorriso a trentadue denti,


e non c'è niente di meglio dello stoner 
per poterti dimostrare il mio amore!

lunedì, agosto 22, 2016

Tengo un diario

Ho scritto un post il 25 maggio 2012 in cui rendevo pubblico il fatto che io e te tenevamo un diario. E' una frase che mi è venuta in mente un paio di giorni fa, "tenevamo un diario", dopo aver scattato una foto.

Ecco, questo blog di fatto è il mio diario, scrivo qui per gli stessi motivi per cui noi scrivevamo sul nostro. Questo è il mio diario ed io sono il mio trenta settembre. Questo è il posto in cui scrivo perché non voglio dimenticare. L'obiezione che qualcuno mi ha posto una volta è stata "perché tenere tutto pubblico, se scrivi per te? puoi anche lasciare le cose in un foglio word del tuo computer". Potrei, vero, ma non voglio; i motivi sono i più disparati che vanno dal "voglio averlo sempre a disposizione" al "non mi vergogno di questo che sono e mi succede, e se le persone leggono le deliranti cose che scrivo vuol dire che vogliono conoscermi, vogliono sapere di me, ed io voglio che loro mi conoscano e sappiano di me, perché condividere tutto, il bello e il brutto, è il fulcro delle società costituite da esseri viventi quali noi siamo" al "e se un giorno mi si rompesse l'hard disk?! E se un giorno mi dimenticassi in quale hard disk sono?! In fondo io dimentico di avere le cose che sono riposte nei cassetti se non li apro..."

Questa è una foto a cui tengo molto e la voglio custodire qui, all'interno del mio diario, sebbene finora nessuna foto di nessun amore aveva mai visto la colla su queste pagine. Ho bisogno di tutelarla dal tempo affinché con gli anni io mi ricordi che questo non è "un amore", ma soprattutto perché qualunque cosa accada non devo mai, mai e poi mai, dimenticarla.


venerdì, agosto 19, 2016

Hero

So let me go
I don't wanna be your hero
I don't wanna be a big man
I just wanna fight like everyone else


La verità è che ho paura, più invecchio e più ho paura. Ho qualche reminescenza di quello che sto scrivendo adesso, come se l'avessi già ripetuto, non lo so. Ci sta. Se così fosse, lasciatemi stare perché ho bisogno di ridirlo di nuovo: ho paura.
Ma credo che sia molto più utile ammetterlo, una santa buona volta, anche due se necessario, anziché mostrarsi dei crepati bronzi di Riace; ferite presenti nel cuore, nelle ossa e più passano gli anni più diventano tangibili anche i danni cerebrali. Jack, avevi ragione: quando diventerò vecchia probabilmente sarò una vecchina adorabile. Mi sento quasi una rammollita.
Non sono mai stata così legata ai miei genitori in ventisei anni di esistenza come negli ultimi due appena trascorsi. Sono il mio pensiero al mattino, l'ultimo quando mi corico e costantemente quando mi chiama anche mentre sono in atteggiamenti, ehm, privati, per chiedermi perché ho comprato le acciughe invece delle alici.
Li adoro e spesso quando sono lontana e li penso, piango. Piango perché non riesco a gestire le mie paure. Se penso al giorno in cui non ci saranno più, credo che non riuscirò a reggere il trauma e me ne andrò con loro, forse più lentamente. E non ce la faccio a sopportare la sensazione che si impossessa di me, divorandomi. Perché sì, sono diventata una rammollita.
Sono passata dall'essere una menefreghista audace ed impavida, rabbiosa e collerica, ad una buonista che non riesce nemmeno più a sfogare la sua frustrazione e si chiude nelle parole che non è in grado di pronunciare e piange. Fiumi di lacrime, lacrime di gioia, di rabbia, di delusione, di insoddisfazione, di paura.
Senza controllo. Sono ritornata ad essere assolutamente senza controllo. La differenza che adesso l'unica persona che muore sotto assedio sono io, il che rispetto a prima è comunque più "sano". Anche se boh, definire sane certe cose che faccio sembra veramente come volersi prendere per il culo da soli con la consapevolezza di quel che si sta facendo e si parla allo specchio, intavolando discorsi per poter riuscire ad intortare anche l'ultima parte sana di quel che mi rimane.
La verità è che ho paura perché sono maledettamente insicura e stupida. E affamata e avida di certezze e amore che riescono a colmare in modo molto maldestro la voragine che a volte mi si spalanca dentro, soprattutto dopo aver vissuto momenti particolarmente felici o emozionanti. Perché una volta che sei su, giù ci devi tornare e più in alto cadi, più male ti fai. Devo imparare a cadere, anzi devo imparare a scendere, più che a cadere. Come quando dal mio soppalco scendo le scale invece di saltare di sotto. E' in effetti molto più normale, no? Qualcosa c'è di normale c'è rimasto, a quanto pare: bisogna solo sapere cercare e accantonare il mucchietto di stranezze, paranoie e insicurezze che mi compongono.
Ho un altro grosso difetto che coesiste con la mia corrispettiva parte sana: mi sento così sbagliata. Troppo precisa, troppo strana, troppo in un sacco di versi di cui il novanta per cento sono negativi e il restante dieci per cento sono probabilmente talmente eccessivi e fastidiosi che se non sono negativi, io li faccio diventare. E piango. E quando trovo qualcuno che probabilmente dice il vero, che mi adora in quanto complesso di bizzarrie io non gli credo. Come può davvero qualcuno potermi volere davvero per quello che sono? Per l'insopportabile pesantezza in cui ogni tanto ricado, per l'imbarazzante quantità di cose che non riesco ad affrontare, di cui non voglio parlare, a cui non voglio pensare, per la follia con cui spesso rovino dei bellissimi momenti solo perché le mie sensazioni negative dettate troppo spesso da un'incomprensione prendono il controllo della situazione e chiudono le porte della mia persona al mondo intero, per un sacco di altre cose che mi rendono così instabile al punto di non voler accettare che anche io forse un po' lo sono, instabile.

So let me go
I don't wanna be your hero
I don't wanna be a big man
I just wanna fight with everyone else

Vorrei potercela fare, per una volta, a non rovinare un bellissimo amore solo perché ho troppa paura di essere felice. Una cazzo di volta. Una cazzo di volta che ha il sapore di quella definitiva. Una cazzo di volta in cui ho investito tutto sin da subito. Una cazzo di volta in cui ci ho voluto credere così tanto che non ho avuto paura di perdonare uno sbaglio maldestro. Ecco, forse dovrei ricordarmi queste parole tutte le volte che perdo il controllo della situazione e sento il bisogno di trovare una conferma che non trovo, ovviamente, del fatto che chi ho davanti mi ferirà, mi tradirà, mi abbandonerà; soprattutto perché a furia di cercare qualcosa che non esiste, visto che ogni volta sembro volerla con tutte le mie forze alla fine riesco a materializzarla. Riesco a materializzare le ferite, i pianti, i no, le delusioni, gli allontanamenti. Posso, una volta, una sola cazzo di volta, accettare che magari davvero non esiste niente che devo trovare, prima che sia troppo tardi?

Baby needs some protection
But I'm a kid like everyone else

Tiro un sospiro di sollievo e ti abbraccio, in un fiume infinito di lacrime e singhiozzi. Le scuse non saranno mai abbastanza a riparare al danno con cui con i 'mi dispiace' ho provato finora a mettere le pezze, ma tu mi sorridi e dici che non è niente, che non è successo niente, di non preoccuparmi, che non fa niente. E mi aiuterai, perché tu sei tutto quello che io spesso non riesco ad essere: il sorriso e gli occhioni verdi che diradano le nuvole all'orizzonte, la positività e l'ottimismo che ogni giorno ti invidio e che solo con te accanto sono in qualche modo un po' anche miei, la voglia di cercare invece le cose belle, le cose buone per cui vale davvero la pena non farsi abbattere dai momenti di debolezza, la convinzione del momento in cui abbracciandomi mi hai detto "quando smetti di voler essere perfetta, lo sei davvero", la tranquillità del tono della voce e la spensieratezza che a volte ti rimprovero e che invece no, è una delle cose migliori che hai, cazzo!, le braccia forti e grandi in grado di cullare il mio animo in guerra e pulire via dalla polvere e dal sangue quello che resta su quel disperato campo di battaglia che sono.

Il motivo per cui non ha senso per me lasciare questa infelice ma bellissima città è la mia concezione di quello che per me è famiglia e anche se al mio briciolo di orgoglio tempestato di insicurezze luccicanti non piace quello che sto per scrivere, tu ora sei parte della mia famiglia. E non serve a niente trasferirsi in un altro posto perché io e te viviamo entrambi in un altro paese, nella nostra formidabile, sconfinata, America. E sì, è prematuro, è stupido, è irrazionale, non è per un cazzo in linea alle tempistiche ed è rischioso, ma io ti amo America, con tutta la mia parte sana e con tutta quella instabile, con i miei momenti di gioia e simpatia e con quelli di profondo sconforto, con la mia forza e le mie debolezze, con tutto quello che sono con te e senza di te. Anche se con te sono praticamente invincibile, perché sei la balaustra che si materializza quando affacciandomi rischio di cadere, e mi salva, silenziosa, senza farsi notare come se fosse sempre stata lì e rischiare di cadere fosse stata solo un'allucinazione.

martedì, agosto 16, 2016

Viva!

Uno dei pochi momenti che questo blog ha visto in cui il soggetto, l'oggetto e il verbo sono io.
Io, la padrona di casa. 
Sarà banale, Ligabue sì, ma a volte è proprio ciò che reputiamo scontato che nasconde la massima bellezza delle piccole cose, quella che troppo spesso non vediamo e non cogliamo. 
Quanto spreco! Ebbene, io mi dedico questa canzone. 



mercoledì, agosto 10, 2016

lunedì, agosto 08, 2016

Io, te e ...

... le risate, la sabbia e il rotolarsi nella sabbia ridendo.
Le risposte brusche e i fraintendimenti.
Le passeggiate lunghe nove chilometri.
La pace e il passato.
Il silenzio e lo scroscio dei discorsi.
La tenda montata sulla spiaggia.
Le tre ore di sonno anche stavolta, assieme.
Il mare alle sei del mattino.
 Gli occhi gonfi e la testa piena;
la colazione e la musica jazz di un piano.
Le otto del mattino e le ore a seguire e
i giorni che si rincorrono e infine noi, 
ancora e ancora.

venerdì, luglio 29, 2016

Sono pronta

Ho cambiato posizione all'anello, è passato dal dito medio della mano sinistra dove stava insieme ad un altro suo compagno argentato all'anulare della stessa mano. Spero davvero che tu sia l'ultimo.

sabato, luglio 23, 2016

Una lontana vicinanza

La verità è che ci teniamo ancora nel cuore, che in un qualche modo ci teniamo ancora vicini. Più intenso di un ricordo ma meno vivido una presenza. Viviamo con la consapevolezza che il bene e il male, fatto e ricevuto, esiste ed è lì, nel passato, dove giacciono pezzi di noi che non portiamo più dietro; eppure quello che è stato non cancella l'importanza di quello che noi siamo stati, insieme e divisi. Ed è così che ci teniamo compagnia, lontanissimi senza mai incontrarci, ma presenti. Ed è bello così.

giovedì, luglio 07, 2016

Long nights

Ti cerco nel corpo di un altro:
è per questo che non ti trovo.


Have no fear
For when I'm alone
I'll be better off
Than I was before

I've got this light
I'll be around to grow
Who I was before
I cannot recall

Long nights allow
Me to feel I'm falling
I am falling

The lights go out
Let me feel I'm falling
I am falling
safely to the ground

I'll take this soul
That's inside me now
Like a brand new friend
I'll forever know

I've got this life
And the will to show
I will always be
Better than before

Long nights allow
Me to feel I'm falling
I am falling

The lights go out
Let me feel I'm falling
I am falling
safely to the ground

giovedì, giugno 23, 2016

A me ricordi il mare


[...]
Mi ricordi il mare
non per i riflessi
per il sugo andato a male
il qualunquismo dei discorsi
sotto l'ombrellone
il sudoko che non torna
e quello che era scritto a penna
è già da cancellare
è come l'amore
va di tasca in tasca come l'accendino vuole
ti ritorna quando non hai niente da appicciare
se escludiamo il poco che rimane
ancora ancora ancora
[...]

mercoledì, aprile 27, 2016

Love is requited


So the day has finally come
With my past I've drawn the sum
And I'm glad I'm moving on

Lost in un-returning time
Let the winter chill my prime
But I'm done, I'm moving on

Looking back can help you through
But I wonder if that's true
I don't wanna have to stake it
Ohhh
Maybe sorrow is my gain
And I'm learning from the pain
But I'm ready to move on

Coz the moment's high
And my tears have dried
And I feel
Show myself in flame and steel

Coz the moment's nigh
And I'm out to try
This is real
Clad myself in flame and steel

Yeah, you'll be invited
If you're willing to show your hand
Love is requited

Yeah, you'll be invited
If you're willing to show your hand
Love is requited

Lost in un-returning time
Let the winter chill my prime
But I'm done, I'm moving on

Maybe sorrow is my gain
And I'm learning from the pain
But I'm ready to move on

Coz the moment's high
And my tears have dried
And I feel

Show myself in flame and steel
Coz the moment's nigh
And I'm out to try
This is real
Clad myself in flame and steel

Yeah, you'll be invited
If you're willing to show your hand
Love is requited

Yeah, you'll be invited
If you're willing to show your hand
Love is requited

mercoledì, marzo 02, 2016

Miss you


Open my eyes, see you sleeping next to me
Here in the dark, I know it was just a dream
I am alone, wishing it was Christmas eve
I can't sleep

And days never end when I am away from you
And time lingers on, I count the hours and minutes too
Two weeks are left, I wonder how I will get through
I can't sleep

Tonight I am lonely I wish you could hold me
Tell me we will be ok
I've had enough and this hurts too much
I have been gone for so long
It's hard to breath and I cannot think
You are the place I belong
I miss you, love
I miss your love

You are the one I want to share my life with
And I never knew there could be a love like this
What I would give if I could have one more kiss
Wait for me

Tonight I am lonely I wish you could hold me
Tell me we will be ok
I've had enough and this hurts too much
I have been gone for so long
It's hard to breath and I cannot think 
And you are the place I belong

And when I'm with you I feel like I could do anything at all
And when you hold me I feel like I am save and true and real and sure
And I'm always on my way to you from somewhere ‘round the world
Coming down, not long now, I'll be there soon

I've had enough and this hurts too much
I have been gone for so long
I've had enough and this hurts so much
I have been gone for so long
It's hard to breath and I cannot think
You are the place I belong
I miss you, love
I miss your love

Coby Grant

domenica, febbraio 14, 2016

Buon San Valentino, "uomo che non esiste"

Avrei voluto scriverti molte volte ed altrettante ho sognato di farlo. Mi sveglio in piena notte e controllo la nostra conversazione da tempo archiviata: non c'è niente. Tiro un sospiro di sollievo ma mi sento sempre, ancora, un sacco triste.

Vorrei scriverti che mi dispiace, mi dispiace per la promessa che ti ho fatto e che non ho mantenuto. Una promessa che forse tu nemmeno ricordi ma io sì, ultimamente quasi ogni giorno. Ti avevo promesso che niente sarebbe cambiato se non avesse funzionato tra di noi, che sarei rimasta tua amica. Ma ho mentito e la promessa se l'è portata via il vento e un po' anche la rabbia e la delusione.

Vorrei dirti che mi dispiace, che mi dispiace non averla mantenuta, che non l'ho dimenticata e che sono fortemente rammaricata di aver preso un impegno che ora non posso rispettare. Forse un giorno tornerò, chissà. E saremo amici, perché ti ho voluto bene davvero, come ne ho voluto a pochi, e la motivazione per cui sono venuta meno alle mie parole è che, nonostante i lunghi mesi passati senza averti più accanto a me o sentire anche solo il suono della tua voce, ti voglio ancora troppo bene per starti vicino senza desiderare di averti.

Spero che tu abbia smesso di leggere il mio blog, così queste parole resteranno su queste pagine che per me non sono altro che un diario che utilizzo quando sto male e ho bisogno di parlare con qualcuno senza dovermi sorbire la sua opinione in cambio, quando sento il bisogno di essere semplicemente ascoltata ma soprattutto capita.

Vorrei dirti un sacco di altre cose che non hanno più senso di esistere, cose che penso oggi ma poi non penso più domani. Vorrei dirti che ti odio, che sei fra le persone che più mi hanno ferita, giocando con i miei sentimenti e denigrando la mia persona riducendola ad un cumulo di polvere senza autostima che si è lasciata portar via dal vento, e ancora faccio fatica a trovarmi, in me stessa e negli occhi di un altro.
Vorrei dirti che sono ancora innamorata di te, ma che in realtà io non so chi sei perché tutto ciò di cui mi sono innamorata si è rivelato non essere vero, ed io sono ancora qui a sedermi su una pila di vecchi ricordi chiedendomi cos'ho fatto di male perché andasse tutto in rovina senza motivazione ma realizzando che l'unica cosa sbagliata a mia discolpa è stata darti la possibilità di entrare e distruggere tutto quello che era dentro di me.
Vorrei dirti che non ti odio, ma non è vero, e quando lo penso mi dispiace avercela ancora con te perché detesto portare rancore, è faticoso, ma è l'unica cosa che meriti: il mio disprezzo.

Vorrei dirti che nemmeno meriti che io mi senta dispiaciuta, che dopo tutto quello che mi hai fatto io non ti devo proprio niente, che spero che tu sparisca, lontano, in un angolo della mia mente e del mio cuore, il prima possibile, che non meriti niente, nemmeno queste inutili, stupide parole.

Eri completamente scomparso negli ultimi tre mesi, dai miei pensieri, dai miei gesti, e sei riapparso all'improvviso senza motivo. Non riesco più a rientrare a casa senza guardare la bici sperando di trovare qualcosa, senza immaginarti davanti alla porta ad aspettarmi. Ma la verità non è questa, la mente gioca spesso brutti scherzi ma riesco sempre a tornare nel mondo reale ricordando tutto e riuscendo ad allontanarti sempre di più, perché tutto questo che ho appena detto lo farebbe solo l'uomo innamorato di me di cui io sono ancora innamorata che, per l'appunto, è un uomo che non esiste.

sabato, febbraio 13, 2016

mercoledì, febbraio 03, 2016

Tieni la gamba alzata e scrivi la tesi

Io, migliore amica del ghiaccio e del Lioton.
Io, che continuo a sognarti e a sperare nei miracoli.
Io, che ho ancora un sacco di voglia di chiamarti.
     (Fortunatamente non ho più il tuo numero.)

mercoledì, gennaio 06, 2016

Evoluzione da tesi magistrale a tesi di dottorato

Quando la tua tesi passa da "costruiamo un modello superfico a manina!" a "porcocazzo ci ho messo due mesi ma com'è bello!" a "ti rendi conto che tiro fuori 3milioni di dati che non posso nemmeno analizzare perché mi hanno dato un solo computer con 8 core e 64GB di RAM che mi fanno aria?!" a "ma dai, scriviamo del codice parallelo in questo linguaggio di merda che nemmeno mi ricordo come si fa buttando un'altra giornata della mia vita!" a "ma perchè cazzo non parallelizza uno stracazzo di nulla?!?" a "io non voglio fare il programmatore."

sabato, gennaio 02, 2016

Inizia un nuovo anno

Auguro a me stessa il coraggio di voltare pagina più rapidamente, senza troppo dilungarmi, senza troppo affievolirmi; la caparbietà nel tenere dritta la schiena e alta la testa, andando sempre avanti e guardando indietro solo per compiacermi di quanta strada ho già percorso. Auguro a me stessa soddisfazione e tranquillità, che non ci siano più pianti e mi accompagnino i sorrisi, amore e un naso umido.
A voi tutti auguro il meglio, sempre, chiunque voi siate: che possiate ottenere ciò che più volete!