domenica, novembre 30, 2014

Buon compleanno


Buon compleanno bellissimo amore,
riuscissi soltanto a spiegarlo a parole
il tanto che danno le singole ore d'inverno passate con te.

Buon compleanno e se tra mille di questi
ci troveran i resti uniti in eterno:
"non eran soldati" le stelle diranno
"ma due semplici innamorati".


sabato, novembre 29, 2014

Questione di smalto

Previous: Una vita alla finestra

Un altro paio di scarpe tacco dodici, nere, con due nastrini che cingono il lungo collo del piede. Quando Monica camminava, con quell'ampia falcata e quelle gambe infinite, sembrava mangiasse chilometri in un lampo. Sempre più vicina alla nullità che non voleva essere, sempre più vicina alla rassegnazione che non poteva più contenere. Perché nonostante lo smalto rosso, anche le puttane hanno un cuore.
"Quando sono con te
non so più chi sono perché
crolla il pavimento
e mi sciolgo qui dentro"
Un altro paio di scarpe tacco dodici, nere, perché Monica doveva sempre essere una stimolante curiosità per i suoi clienti. Non sarebbero andati a letto con lei se fosse stata come le loro mogli o le loro goffe fidanzate: capelli arruffati, broncio perenne e gigantesche mutande di cotone bianco. Monica doveva essere di più, quello che a tratti non è nemmeno umano. Monica doveva essere la statuaria donna con un corpo senza imperfezioni, la cellulite la lascia volentieri a quelle povere accasate. Monica doveva essere completini intimi ogni giorni diversi; mutande di pizzo bianco per giocare alla ragazza vergine di un paesotto, nero per essere la sensuale donna che quei disgraziati non hanno sposato, rosso per essere una focosa sconosciuta abbordata la notte di capodanno.
"Me so' 'mbriacato de 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna"
Monica doveva essere inespugnabile, decisa e rigida, a lavoro; poteva finalmente essere romantica, disperata e sola, una volta rientrata a casa agli orari più disparati.
Le sarebbe piaciuto entrare in libreria e incontrare l'uomo della sua vita, mentre casualmente allungano le mani verso lo stesso libro. Le sarebbe piaciuto pagare un gelato e sentirsi sussurrare alle sue spalle: "probabilmente io e lei siamo le uniche persone cui piace il gelato al pistacchio". Le sarebbe piaciuto uscire da un teatro o da un concerto e sulla soglia della porta fermarsi, guardare che pioveva, disperarsi perché non aveva portato l'ombrello e sentirsi invitare da un bellissimo ragazzo bruno a fare la strada con lui sotto il suo ombrello, tanto "andiamo nella stessa direzione", un po' come nei film ambientati a Manhattan.
"Quando io sono solo con te
io cammino meglio perché
la mia schiena è più dritta
"
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venerdì, novembre 28, 2014

Tempistica del cazzo

Se fossimo nel millenovecentoquaranta, siederemmo di fronte ad uno specchio, mani sulle ginocchia unite, schiena dritta.
Se fossimo nel millenovecentosessanta, siederemmo di fronte ad una televisione a tubo catodico, braccia conserte in grembo, schiena sepolta nello schienale del divano.
Purtroppo siamo nel duemilaquattordici e sediamo di fronte ad un monitor led da ventiquattro pollici, opaco, che non mi consente di vedere che non ci sei più.

mercoledì, novembre 26, 2014

Questa sono io


Piercing
Musica indie
Inghilterra
Blog
Radio
Manga
Lettura
Terrona
Informatica
Single
Strana
Intelligente
Interessante
Curiosa
Mani belle
Scrittura
No film
Parecchie fisse
Ossessivo compulsiva

Birra
Nuoto

(cit. Alessio)

martedì, novembre 25, 2014

Two spirits soars


Anche oggi non ce l'ho fatta.
Riprovo domani.
Perché l'esistenza del domani è l'unica cosa certa.
E anche la morte può essere un alternativo domani.

lunedì, novembre 24, 2014

The Importance of Being Dandy

Perché confondersi è troppo semplice, bisogna ammetterlo una buona volta, soprattutto quando non si ha nessuna intenzione di lasciarsi ingannare di nuovo da uno stupido abbraccio che scalda il cuore e tappa le orecchie; a maggior ragione quando si teme un sorriso troppo caldo che brucia le vene disperdendo in un attimo tutto il sangue che invece di dirigersi ragionevolmente verso il cervello, decide di concentrarsi nel busto. Perché confondersi e fraintendere è troppo troppo facile.
E' immediato quando ci si convince che adrenalina sia innamoramento, endorfina amore e progesterone noia.
"Tu che sei nei miei giorni certezza, emozione.
Nell'incanto di tutti i silenzi che gridano vita
sei il canto che libera gioia, sei il rifugio, la passione."
 Ma parliamo di noi. Noi non riusciamo a non farci prendere in giro, forse perché da qualche parte, magari in prossimità di quella selvaggiamente irrorata dal più caldo sangue esistente, noi, noi lo vogliamo davvero, ne abbiamo un maledetto, disperato bisogno. Le illusioni sono come le speranze e non riusciamo a vivere un giorno di più se non investiamo tutto su qualcosa, che sia più o meno sensata, più o meno giusta, più o meno sana, più o meno.
Il vero problema è che tutte le volte che abbiamo sotto mano qualcosa che crediamo essere una speranza, è troppo spesso solo un'inutile, frivola illusione.
"L'uomo più furbo del mondo fuma tre pacchi di sigari al giorno,
gli bruciano gli occhi dal fumo e dal pianto, come il pianto che non scenderà mai
per lei con cui non può più stare, per lei con cui non può parlare
perché lei uccisa dal rancore gli ha negato per sempre l'amore."
Ma come si fa a districarsi in mezzo a tutte queste bugie? Come si fa a capire quali silenzi sono essenziali e quali nascondono omesse verità? Io e te siamo uguali, solo che tu sei peggio; soprattutto perché tu sei una vera femmina, una di quelle che io non avrei mai voluto incontrare lungo il mio cammino; soprattutto perché tu sei quello che io ho deciso di smettere di essere; soprattutto perché tu hai avuto paura e per una volta io no, e ancora non ne ho.
"Your mouth is a revolver, firing bullets in the sky. Your love is like a soldier, loyal 'til you die. And I’ve been looking at the stars for a long, long time
I’ve been putting out fires all my life.
[...]
Days like these lead to; nights like this lead to

Love like ours. You light the spark in my bonfire heart.
People like us - we don’t ne
ed that much, just some -

one that starts, starts the spark in our bonfire hearts."
Arrivato al momento giusto, andato via al momento sbagliato. Mi hai dato solo il tempo di confondermi, che è quello che meritano le persone come me. Dodici giorni: il tempo passa e tu sei di nuovo fottutamente in ritardo, piccolo, imprevedibile dandy. E se tu sei l'amore, l'amore non esiste.



"L’amore non esiste,
è l’effetto prorompente di dottrine moraliste sulle voglie della gente;
è il più comodo rimedio alla paura di non essere capaci a rimanere soli.
L’amore non ha casa,
non ha un’orbita terrestre, non risponde ai più banali meccanismi tra le forze;
è un assetto societario in conflitto d’interesse: l’amore non esiste…
[...]
L’amore se poi esiste,
è quest’idea di attaccamento che ha l’uomo del mio tempo per le tante storie viste;
non esiste fare i conti, accontentarsi piano piano, di una vita mano nella mano.
[...]
Ma esistiamo io e te, e la nostra ribellione alla statistica:
un abbraccio per proteggerci dal vento, l’illusione di competere col tempo."

domenica, novembre 23, 2014

Slipping through my fingers




Schoolbag in hand, she leaves home in the early morning
Waving goodbye with an absent-minded smile
I watch her go with a surge of that well known sadness
And I have to sit down for a while
The feeling that I'm losing her forever
And without really entering her world
I'm glad whenever I can share her laughter
That funny little girl 

Slipping through my fingers all the time
I try to capture every minute
The feeling in it

Slipping through my fingers all the time
Do I really see what's in her mind
Each time I think I'm close to knowing
She keeps on growing
Slipping through my fingers all the time 

Sleep in our eyes, her and me at the breakfast table
Barely awake I let precious time go by
Then when she's gone, there's that odd melancholy feeling
Ans a sense of guilt I can't deny
What happened to those wonderful adventures
The places I had planned for us to go
Well, some of that we did, but most we didn't
And why, I just don't know 

Slipping through my fingers all the time
I try to capture every minute
The feeling in it

Slipping through my fingers all the time
Do I really see what's in her mind
Each time I think I'm close to knowing
She keeps on growing
Slipping through my fingers all the time 

Sometimes I wish that I could freeze the picture
And save it from the funny tricks of time
(Slipping through my fingers) 
Slipping through my fingers all the time 
Schoolbag in hand, she leaves home in the early morning
Waving goodbye with an absent-minded smile

domenica, novembre 16, 2014

Sei un cretino

Ti odio perché sei un cretino. Ti odio perché non hai avuto il coraggio di liberarti della merda che ti portavi addosso. Ti odio perché ti porti addosso segni che ti hanno fatto persone che non meritano un decimo delle tue attenzione. Ti odio perché dal primo momento che ci siamo incontrati, hai deciso che dovevamo farci la guerra: sei davvero un fottuto cretino.
E ora, sotto fiumi e fiumi di alcool, vorrei sotterrare l'immensa voglia che ho di averti qui, di sentire ancora una volta la tua risata per ricordarmi che suono avesse la mia. Vorrei poterti chiamare, ma come ci insegnano gli Artic Monkeys forse non è il caso. Vorrei poterti avvisare del fatto che stai perdendo tempo, conseguentemente lo hai fatto perdere a me, e io odio tutto ciò.
Vorrei poterti dire qualunque cosa di vagamente sensato ma mi sono resa conto tempo fa che non meriti un decimo del mio tempo e che quindi non starò qui a contraddirmi. Piuttosto, resterò qui da monito, per tutte le giovani idiote che hanno una gran voglia di asfaltarsi l'esistenza con poco.

sabato, novembre 15, 2014

Interstellar

I film mi consentono di essere emotiva come non potrei permettermi di esserlo nella vita vera. Ne parlavo l'altro giorno con il mio migliore amico, dopo essere usciti dalla sala di un cinema. Quella volta mi sono dovuta trattenere, perché ero truccata e altrimenti mi colava l'eyeliner ("quanto sono femmina"). Stasera ero vestita in modo totalmente casuale, capelli arruffati, occhiaie e segni in viso. Non avevo nessun bisogno di trattenermi.
Ho pianto. Ho pianto tantissimo. Ho pianto per tutti i momenti della mia vita in cui mi sono dovuta trattenere, in cui non ho potuto farlo per non sembrare una debole, in cui ho dovuto fare più male per compensare il male provato, in cui non volevo che si approfittassero di me dopo aver saputo che in fondo anche io ho un cuore.
A parte mestruata, una volta al mese voglio concedermi il lusso di essere quello che sono davvero, che ho sempre voluto seppellire sotto strati di battute ciniche e soddisfazioni non date solo per non farmi seppellire a mia volta, che un giorno potrò essere liberamente non solo una volta al mese: un'inguaribile romantica.
Per ora, passato novembre, potrò permettermelo i primi di dicembre. Sempre che il tempo non mi sorprenda ancora una volta.

mercoledì, novembre 12, 2014

Vuoti di memoria

Sì, lo so che dobbiamo andare al matrimonio di Sara ma io non ce la faccio, non posso venire in queste condizioni. Ho un dopo sbronza che mi concede di non ricordare perché ieri ti ho telefonato in prenda alla sambuca. Ho un'unghia rotta e i capelli fuori posto. Graffi sulle mani, lividi sulle braccia. No, non posso presentarmi così, non al matrimonio di Chiara.
E poi, dai, siamo seri, cosa vuoi che gliene importi a Mara se mi presento o meno. E' il suo giorno. Ha il suo Giorgio. Che gliene frega degli altri?
Dai senti, facciamo così, vado in bagno a vomitare, avviati. Ci vediamo là.

Lapalissiano

La soluzione era ovvia.
La soluzione era dire "no,


guarda che non sono una bambola".

martedì, novembre 11, 2014

sabato, novembre 08, 2014

Vituperio delle genti

Ecco cosa cerco: un motivo per restare.
In realtà io non sono innamorata di te, e nemmeno di te che vieni a letto con me, e nemmeno di te che hai quegli occhi verdi così grandi che mi ci perdo quando mi distraggo un attimo dallo studio. No, la verità è che siete solo dei mezzi per un fine ultimo che prescinde da voi stessi. Tutta questa sviolinata per dire che in verità di voi non me ne frega un cazzo.
Amare qualcosa che non è in grado di proiettarsi nel futuro ma che vive costantemente nel presente e forse a momenti retroattivamente nel passato è, per una persona ansiosa e dinamica, quanto di più frustante si possa immaginare.
La verità è che questa città è fatta per i giovani, a momenti per gli adolescenti, troppo spesso per i ragazzini, e per tutti coloro che trovano in una delle tre citate categorie una compagna per cui restare.
Sto cercando con le unghie e con i denti di trovare qualcosa, qualunque cosa che mi insinui anche solo vagamente uno spiraglio di dubbio. Ma in questo periodo, tutti mi apprezzano e nessuno mi si accolla.
Aiutati che Dio t'aiuta. Se solo tu mi chiedessi di prendere un caffè assieme.

mercoledì, novembre 05, 2014

Io e te siamo identici, anzi tu sei peggio

Non sono riuscita troppe volte a dire "no", troppe altre ancora a dire "sì".
Adesso tu attendi una mia risposta e per la prima volta dopo molto tempo, non riesco a dire né no, né sì. Nel dubbio, ancora, mi siedo e attendo. Hai fretta?

lunedì, novembre 03, 2014