martedì, novembre 27, 2012

"Lost is never found"


Funeral Suits - Hands Down



Puoi essere bello, intelligente, forte; puoi essere un fico impressionante e non rendertene conto. Non in tempo, almeno.
Puoi avere il mondo ai tuoi piedi, amare le donne più incredibili, piegare tutto al tuo volere. Puoi crederci sul serio.

Alza al massimo la musica e portala dietro, ovunque, con te. Alzala al massimo, stordisciti.
Guarda tutto a rallentatore: lo schiudersi delle labbra nel pronunciare il tuo nome; l'agitare delle braccia nella tua direzione.
Riesci persino a notare inesistenti piccole sfumature rossastre fra i suoi capelli bruni.

Apri la bocca ed inizia ad urlare. Non senti niente?
Riprova, più forte, strizzando gli occhi al fine di concentrarti nell'emettere un suono poderoso. Niente? Non senti niente?
La musica copre tutto, intorno: le tue richieste di aiuto; le sue offerte di dartelo.

Crolla stremato sulle ginocchia, la testa fra le mani, i forti singhiozzi.
"Baby, è tutto ok, ci sono qua io, adesso".

Mani a terra, pugni contro il cemento.
Le schegge aguzze della vita entrano nella carne, nelle vene, nella coscienza.
Tu, intanto, continua a colpire forte.

Il rumore del cuore, l'eco di un amore che non ti lascia mai solo, le schegge e le ferite: il corredo di un uomo che ha deciso di smettere di esistere.

Bello, intelligente, forte; eri un fico impressionante e non te ne sei mai reso conto.
Non in tempo, almeno

sabato, novembre 17, 2012

15.06.2012

Voglio amarti come si amano i bambini,
quando si tirano gli aeroplanini di carta, o quando attizzano scenate di gelosia
per una figurina sul diario.

Voglio amarti come si amano gli adolescenti,
quando attendono il buongiorno dell'amato, o quando passano ore a sbaciucchiarsi
nei giardinetti pubblici, o nel cortile della scuola.

Voglio amarti come si amano i bambini grandi,
quando si sostengono l'un l'altro, sempre, per formare una casa, la loro casa,
o quando litigano furiosamente, amandosi altrettanto intensamente,
nonostante i malumori, e le stupide parole.

Vorrei amarti come si amano nelle fiabe,
fino alla fine dei miei giorni.

domenica, novembre 11, 2012

Caro amore morto, ti scrivo

Una donna morta è come il Casu Marzu: puzza, e poi c'ha i vermi.

Tu sei un po' come questo formaggio, adesso, ma mangiarti in Italia è ancora illegale.
Quando avrò voglia di te, ti porterò in acque internazionali: sperimenteremo insieme necrofilia e cannibalismo, uniti, fino all'ultima parte di noi, solo che la tua finisce prima della mia.

Quanto è precaria, la vita.
Adesso sono qui a scriverti di quanto eri bella quel giorno che t'ho incontrata, con i pantaloni verde petrolio e la camicia a scacchi beige.
Adesso sono qui a parlarti, come facevamo quando ci sdraiavamo a letto, con i tuoi occhi chiusi; solo che questa volta hai deciso di dormire in un altro letto e per rendere il tradimento meno difficile da sopportare, l'hai chiamato "tomba".
"Amore, stanotte dormo in un'altra tomba", fa meno male che sapere che la propria donna dorme in un altro letto.
La tomba dell'amore. La tomba del mio amore.

Devo dire che la morte ti ha lasciato intatta, bella come allora. O ti hanno imbalsamato? Ad ogni modo, c'è un ottimo lavoro dietro, qualunque esso sia.
Ti guardo e mi viene voglia di baciarti.
Ti guardo e mi ricordo di quando ti venivo in faccia, e poi ti colava sul viso tonico: ora resterebbe tutto fra le grinze del passato.
Una signora ha appena urlato: "ommioddio, ma lei è un maiale!".
La guardo sorpresa come se mi avesse letto nei pensieri e le rispondo, sorridendole mentre scuoto una mano: "avrebbe dovuto vedere allora quel che facevamo, io e questa maialina morta!".

E' svenuta. Le donne, proprio non le capisco.
Amore, sei particolarmente bella, oggi: ti hanno truccata molto bene.

Una donna morta è come il nero: sta bene su tutto.

mercoledì, novembre 07, 2012

Cena per due

Previous: Bella senz'anima, sei, Monica

Vi ho già raccontato di quella particolare notte con Monica, dopo quattro settimane di frequentazione. Da allora sono passati quattro anni.

Richiamai Monica altre volte: avevo bisogno di sfogarmi.
La vita era uno schifo e lei era l'unica bella illusione.
Sono un uomo metodico e pigro e non ho mai impiegato grandi energie nel tentativo di trovare una donna che mi stesse accanto.
In realtà non sono ancora del tutto convinto della piena veridicità della mia affermazione, ma credo sarebbe uno smacco troppo grande ammettere di non essere in grado di piacere a qualcuno.

Adoro servirmi dell'amore vacuo delle prostitute, confrontato con il niente è sempre qualcosa.
La mia pigrizia, inoltre, ha avuto la meglio anche sulla sperimentazione del campionario della mia città: dopo aver incontrato Monica, mi sono ritenuto soddisfatto e ho terminato la ricerca.
Meglio di Monica, non esiste niente che io conosca.
Non mi sono, però, ritenuto appagato dal fatto di averne trovata una, di donna, e quindi mi sono fermato alla prima. Monica è davvero una bomba, chiunque si sentirebbe il re del mondo dopo aver scopato con lei tutta la notte.
E' la donna più intrigante del pianeta, ma aveva un unico, grosso difetto: non mi amava.

Due giorni fa la richiamai, ancora. Era sempre contenta di venirmi a trovare.
Cenammo a casa mia. Sembrava un appuntamento ed io ero davvero emozionato dall'idea di poterle preparare qualche delizioso manicaretto, e dall'idea di poter finalmente cucinare qualcosa per più di una sola, abbandonata, persona.

Apparecchiai la tavola, con al centro due candele, con due forchette, due coltelli, due tovaglioli. Versai del corposo vino rosso in due calici.
Servì in tavola due piatti di pasta con gorgonzola e zucchine, due fette di carne cotte alla piastra e due coppette di gelato al cioccolato.

Era bella, Monica, quella sera. Era bella, Monica, tutte le sere che l'ho amata.

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