sabato, marzo 16, 2013

Dove la notte e il giorno s'incontrano

L'odore del piscio si sentiva al di là della porta, per questo quel coyote urlava come un matto. Entrò, nel buio, sbattendo un bastone contro l'inferriata della finestra urlando: "Io vi ammazzo! Io vi ammazzo tutti piccoli bastardi", visibilmente paonazzo in volto. Avevo una paura fottuta.

"Piccolo, sono io, non avere paura", mi incitò la dolce Maria: mi tolse le schegge di legno infilzate nei polpastrelli e disinfettò i piccoli squarci. "Domani, vedrai, ti porteranno via di qui. Domani avrai una casa, piccolo". Mi sorrideva, sincera, ed io le credevo.

"Ringraziate che sono buono e non vi ho ancora trucidati tutti! Piccoli luridi bastardi! Ringraziate, sporchi luridi ingrati", urlava. Continuava a sbattere il bastone come un dannato, quel diavolo! Avevo tanta paura, volevo la mia mamma. Corsi in un angolo e mi pisciai addosso: lui mi vide.

Tornò con del disinfettante e delle pinzette chirurgiche e mi si avvicinò. Mi chiamò: "Piccolo, vieni". Non mi avvicinai, sebbene sapevo che voleva solo aiutarmi. "Andiamo su, vieni, piccolo", mi incalzava. Volevo davvero andare da lei e darle un bacino, ma ero vergognosamente sporco di piscio.

"Lurido figlio di puttana!", urlò e, sbattendo il bastone contro tutte le inferriate che mi separavano da lui, iniziò a correre verso di me, rosso in volto con gli occhi di un cane affamato, solo e ferito. Chiuso in un angolo, annaspando nel mio piscio, non potevo scappare e lui mi colpì forte con il bastone.

Maria era sempre tanto carina con me. Era passata a farmi una coccola, quella mattina, e a pulire il mio piscio, come tutte le mattine. Maria aveva i capelli raccolti e un'aria sempre stanca, eppure riusciva sempre a infondermi speranza quando mi sorrideva. Guaii e le mostrai la zampetta.

1 commento:

  1. Le didascalie dispari descrivono i fotogrammi della notte. Le didascalie pari descrivono, in ordine inverso, i fotogrammi del giorno.

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