domenica, agosto 04, 2013

Mio caro diario

Caro diario,
vorrei dirti tante cose, molte delle quali forse non hanno nemmeno più senso.

Vorrei raccontarti di quella volta in cui mi hai vista piangere, fiumi e fiumi di lacrime. Ti ricordi? Com'ero piccola e fragile, quel giorno. Ricordo che nemmeno la promessa di una brioche con il gelato mi faceva sentire meglio.
Eppure, mio caro diario, ricordo che sebbene mi sentissi uno scricciolo con un enorme peso in gola, non ero sola. Lui era accanto a me; asciugandomi le lacrime mi sorrise e mi porse la mano, mi sollevò e mi portò con sé.

Vorrei raccontarti, mio caro diario, di quella volta in cui mi sono sentita importante nella vita di qualcuno. Vorrei raccontarti di tutte le volte in cui gli ho stretto le mani fra le mie, forte forte, o di quelle volte in cui sul mio petto ho lasciato che piangesse. Vorrei raccontarti tutte queste cose, mio caro diario, ma sento che sarebbe superfluo, perché a parole non sarei in grado di farti capire quanto lui mi facesse sentire importante quando chiedeva il mio aiuto o quando era in grado di aiutarsi da solo.

Mi piacerebbe parlarti degli abbracci, caldi e avvolgenti, come stare seduti davanti ad un camino con una coperta di pile sulle spalle, nel pieno dell'inverno. Mi piacerebbe raccontarti dell'amore e della passione, mio caro diario, ma non mi basterebbe una pagina, né dieci, né cento.

Mi piacerebbe raccontarti, mio caro diario, delle pagine della nostra vita ancora da scrivere. Ad esempio, della casa da condividere, in cui lasciar convivere le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre aspirazioni e le nostre paure; lì in casa nostra lasciare che tutte le parti di noi, anche quelle che disprezziamo e che l'altro può aiutarci a combattere e sconfiggere, come un drago nelle fiabe, siano libere di manifestarsi e confrontarsi, con il massimo dell'amore e della sincerità.

Vorrei raccontarti, mio caro diario, di quella volta sulla panchina, di come ho smesso di sentirmi sola e di come, in un turbine di parole e lacrime, mi sono voltata per incontrare i suoi occhi e perdermi. Ah, ma come potresti capire, in poche righe e con poche parole. Ma vorrei che tu sapessi, mio caro diario, che quando con i suoi occhioni mi guardava, tutto sembrava avere un senso, anche il dolore.

Oh, mio caro diario, come si complicano le cose!
I ricordi si confondono con i desideri, le paure diventano problemi. Sarebbe tutto così semplice se solo si iniziasse davvero a credere un minimo in se stessi. Ci renderemmo conto che siamo dei gran fichi! Inizieremmo ad essere persone migliori, se solo fossimo in grado di stimarci abbastanza da armarci di coraggio per sconfiggere il drago.

Sai, mio caro diario, spesso le principesse più belle sono state già promesse sin da bambine ad un principe, spesso contro la loro volontà.
Credo che sia arrivato il momento, mio caro diario, di rubare ai ricchi per dare ai poveri, perché sono proprio essi, quelli meritevoli, se solo ci credessero.

3 commenti:

  1. Se dico che condivido gli ultimi due paragrafi è sintomo che ho qualche problema?

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    1. Li ho scritti io, quindi sono chiaramente giusti. Non puoi che essere d'accordo con me. :P

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