giovedì, aprile 10, 2014

Non sentirsi mai abbastanza

Ho sempre pensato che le donne fossero delle privilegiate, rispetto agli uomini.
Hanno un sacco di modi per potersi migliorare. Per loro hanno inventato i tacchi, il trucco, la permanente, la piastra, la ceretta, la pinzetta per le sopracciglia e molte altre cose.

Ripensandoci a mente fredda, io non sono più così sicura che questo sia un vantaggio rispetto all'altro sesso.
Guardando, seduta su un pavimento gelido di un atrio di un enorme e vuoto edificio, la gente camminare e la loro vita scorrere, ho realizzato che il vero motivo per cui alle donne è stato dato tutto questo è completamente diverso da quello che credevo.

Per le donne hanno creato i tacchi, perché fossero più alte di quello che sono; il trucco, per poter migliorare il loro aspetto e camuffare i loro difetti; la permanente, per poter diventare ricce se hanno un compagno che le preferisce in quel modo, o la piastra, per poter accontentare i fan del piatto; la ceretta e tutte le altre diavolerie per togliere ogni minimo pelo superfluo, per rendere il loro corpo inappuntabile.

Le donne sono destinate ad essere, a causa del mero egoismo maschile, costrette a non sentirsi mai abbastanza. Mai abbastanza per quello che sono davvero, per quello che valgono, per quanto si impegnano, per l'amore che difendono.

3 commenti:

  1. Pars denstruens: ci hai messo un bel po' a capirlo.

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  2. E ora... pars constuens. In realtà penso che più che il maschilismo il vero motivo per cui esistono tutti questi strumenti di bellezza per le donne sia dovuto a un altro problema che inficia il mondo femminile: quello che io chiamo "perfezionismo massimale ossessivo".

    Questa malattia è quella che causa nella stragrande maggioranza delle donne (si, esistono le eccezioni, come a tutto) il loro voler essere le migliori in tutto: le più belle, le più intelligenti, le più brave, le più simpatiche, le più... insomma le più.
    Non so se sia causata da fattori biologici o puramente ambientali/educativi, sta di fatto che tutti quanti penso avremmo sperimentato il piacere di avere LA leggendariA compagnA di classe che volesse sempre essere quella con il voto più alto e se per caso a un interrogazione o a un compito prendevate un voto più alto diventavate oggetto di ire funeste che a infiniti adusse lutti(perché nessuno ha mai avuto iL corrispondente compagnO di scuola... ai posteri l'ardua sentenza).

    Nota: I maschietti non è che siano indenni completamente a queste cose, anche loro spesso e volentieri sono perfezionisti: ve lo dice uno che ritiene di appartenere a questa categoria. Tuttavia gli uomini approcciano il prefezionismo in modo diverso: loro non invidiano chi è migliore di loro, al massimo lo ammirano e cercano di capire perché quella persona sia migliore per riuscire a raggiungerne il livello. La differenza, almeno questa è il mio pensiero (che potrebbe cambiare anche domattina), sta nel fatto che l'uomo cerca di migliorarsi, non di essere il migliore rispetto agli altri ma di essere al massimo del possibile: scalare la vetta alla più alta vetta per essere in alto e godersi il panorama. Nelle donne invece la tendenza sembra essere quella di essere la migliore in senso relativo: non è importante essere in alto, ma essere sopra tutti gli altri per potersi sentire superiori agli altri.

    Ma queste sono solo le opinioni di un piccolo deduttore....
    come disse quel saggio
    stretta la foglia larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.

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