venerdì, aprile 27, 2012

Inconcludente insoddisfazione

Vorrei poter disporre di foglio e penna, ogni qualvolta partorisco un'idea.
Vorrei poterne disporre anche quando riesco a formulare, nella mia mente, una gradevole frase sintatticamente corretta, per poterne sviluppare il concetto intrinseco.
Invece, non ce li ho mai a portata di mano! Ammetto, però malvolentieri, che spesso accade di averli a pochi passi. Purtroppo, il tempo necessario a raggiungerli, coincide con quello necessario a distrarsi e dimenticare; le due azioni si fondono ed in mano stringo il foglio mentre in mente ho liberato le idee.
Vorrei porre ora l'attenzione su alcune caratteristiche che uno scrittore non deve avere, non tutte insieme, almeno: pragmatismo e dono della sintesi; esse formano un connubio orribile, instabile, mal strutturato e dannoso per la psiche dell'individuo che li possiede, entrambi. Se ci si aggiunge anche l'Alzheimer precoce, diventa un rito orgiastico di pessimo gusto, decisamente: lo prova il fatto che la maggior parte delle mie frasi, a ragion veduta, terminano con "Fanculo!".
Esclamo così un estemporaneo "Fanculo!", ogni qualvolta perdo di vista l'argomento di cui volevo trattare mentre scrivo la prima parola.
Odio iniziare. Odio iniziare a scrivere. Succedeva anche durante i temi in classe, a scuola. Continuamente.
Odiavo i temi in classe. Alla fine ne tiravo fuori un bel trattato, ma con quanta fatica! Tre ore a disposizione, di cui le prime due passate a guardare gli altri affannarsi sulle carte. A volte guardavo il professore. Lo fissavo proprio, mentre tenevo la testa fra le mani. Volevo fargli capire che non avevo nessuna voglia di svolgere quel dannato tema in classe e che non me ne fregava un accidenti, di niente. Ma a lui, fregava ancora meno, così era sempre il vincitore di quella guerra fredda, il bastardo. Al termine della seconda ora mi rassegnavo e iniziavo a lavorare, direttamente in bella copia, consapevole di non aver il tempo necessario per riguardare il compito.
Odio gli inizi, di ogni cosa. Anzi, di tutte le cose meno che una. Adoro l'inizio di un amore. E' la parte più fica!
A parte questo, non ho mai avuto né voglia, né stimoli, né interesse per le novità. So che ho detto una cazzata, lo so. Ma non lo è integralmente, su. Nel senso, è parzialmente vero. Dipende da come mi gira.
Tornando alle cose che detesto, però, forse odio ancora di più trarre conclusioni da azioni terminate. Che spreco di tempo. Non so mai da dove iniziare quando devo finire! Figurati, quanto interesse ho nel dover riprendere in mano tutto per tirarne le somme. Che spreco infinito del poco tempo che abbiamo.
Credo che l'odio covato derivi dalla mia distrazione, che mi porta a non terminare mai le cose iniziate. Non subito, almeno. Non quando dovrei.

1 commento:

  1. Visto che non sono vecchio? Tutti odiano gli inizi, perché i cambiamenti richiedono uno sforzo da cui, QUASI sempre, non otterremo sufficienti benefici.

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