sabato, settembre 20, 2014

Birmingham

I concerti mi fanno sempre un po' pensare alla vita, l'universo e tutto quanto.
Ieri sono stata ad un concerto degli Alt-J, sotto consiglio, ma non ne sono rimasta entusiasta come pensavo. Anche se nessuno di voi li conosce, sono un gruppo indie rock elettronico abbastanza famoso. Lo spettacolo poteva essere un po' più coinvolgente, considerando che hanno suonato per solo un'ora, e potevano assumere un tecnico del suono in grado di fare il suo lavoro ma il tecnico delle luci era un cazzo di genio.
Visto che non suonano rock&roll, per cui la gente non poteva fare quello che loro avrebbero dovuto fare, ossia muoversi un attimino, potevano compensare il quantitativo di depressione e pace dei sensi derivata dal suonare questo tipo di musica che io adoro definire come "indie gay", con un attimino di partecipazione in più. Non so se era la stanchezza causata da quattro giorni di viaggio, le poltrone super mega comode stile cinema extra lusso o la musica da lounge bar, ma io ad un certo punto mi stavo addormentando... Magari con la compagnia di qualcuno accanto sulla cui spalla poter poggiare la testa sarebbe stato una figata immensa, peccato ero sola.
Ho avuto modo di pensare ad un sacco di cose, alcune importanti, altre assolutamente futili.
Ho realizzato che forse la mia vita non sarà eccelsa come quella delle persone determinate e con le idee ben chiare su quello che vogliono essere o fare, che io invidio mortalmente, ma non è nemmeno messa così una merda. In giro per il mondo è pieno di gente che prende una laurea per poi non usarla, che non sa assolutamente che vuole fare della propria vita e temporeggia lavorando, magari in un'azienda, sapendo che non sarà in nessun modo definitivo o a lungo termine. Il mondo è pieno di gente che non sa davvero da che parte sbattere la testa, che cerca continuamente qualcosa di nuovo per "restare giovane" e non annoiarsi, che ha come massima aspirazione per passare le serate stare al pub a chiacchierare con gli amici.
Magari non vorrò essere una donna in carriera che attraversa indifferente il centro cittadino in gessato e ventiquattr'ore, ma nemmeno una temporeggiatrice a tempo pieno.
Ho realizzato che anche se il tempo in UK fa schifo, non farà mai più schifo di quello a Pisa. Qui piove spesso, ma talmente poco che le persone non aprono nemmeno l'ombrello; quando vengono giù secchiate d'acqua, non durano più di venti minuti. A Pisa quando inizia a piovere, non puoi uscire di casa e l'unico passatempo residuo è contare i giorni che ti separano dalla stagione delle zanzare. Bella merda.
Ho realizzato che per non farti abbattere dalle cose devi porti in maniera positiva quindi per non farsi deprimere dal tempo qui, anche se intorno vedi gente a maniche lunghe o con la giacca, tu ostenta le tue fantastiche mezze maniche e cammina, perché altrimenti quando calerà l'inverno non basterà niente per scaldarti il corpo e il cuore.
Ho realizzato che stare da soli è bello, ma con la giusta compagnia è meglio. Non so bene come spiegarvelo, ma in questo viaggio i giorni passano in fretta sembrando eterni. Questo è il quinto giorno di viaggio e sono quasi a metà strada; sono passati così in fretta che se dovessi dirvi cosa ho fatto non ve lo so dire. Ci ho messo trenta minuti per percorrere una strada che conoscevo, per raggiungere il centro città da dove dormivo, e ci ho messo altri trenta minuti per percorrerne un'altra in cui ci vogliono esattamente cinque minuti per farlo, perché non sapevo dove stracazzo andare e mi sono persa fra il nord, l'ovest, i negozi, la gente, i cappuccini e tutto il resto. Credo che ci sia una specie di modalità variabile in cui trascorre il tempo. Quando ti senti a casa, tutto si deforma per adagiarsi al normale andamento delle cose, il tempo assume il suo giusto peso; quando non sai assolutamente dove sei e hai poche ore per poter vedere tutto e respirare l'aria della libertà e del caos più totale, il tempo non è mai abbastanza.
Detto questo, sono a Birmingham.
Non c'è molto da dire, Birmingham fa schifo e non c'è niente da vedere. Ho conosciuto una polacca e un americano, cui ho insegnato i gesti tipici napoletani/italiani, e mi sono pisciata addosso dalle risate. Ah, l'americano si sorprendeva del fatto che non avessi mai imbracciato una carabina. Americani. Ah, l'americano è vegetariano. Americani.
Domani sarò a Cambridge, dormirò in college e forse potrò farmi un cazzo di shampoo.


2 commenti:

  1. ua io avrei pagato molteplici sterline per vedere gli alt j

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  2. Non pensi che il giusto scorrere del tempo sia invece quello che si prova quando siamo liberi e abbiamo la mente "leggera" quello, come dici te (se non ho capito male), che scorre lentamente durante l'arco di un giorno e veloce tra i giorni stessi? A me sembra che la vita sia molto più lunga così e le giornate assumano un significato... e comunque si, il tempo non scorre per tutti gli osservatori allo stesso modo :)
    Hai ragione sul tempo di Pisa non lo negherò :D ( ma non è sempre stato così... il che è anche peggio ripensandoci -.-)

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